sabato 25 aprile 2015

Il cinema in mostra

Nella capitale francese le mostre non mancano mai, ma rileviamo in questo periodo un'alquanto sorprendente concentrazione di esposizioni imperniate sul cinema. Segnaliamo le principali, tra loro molto diverse, negli obiettivi e nel "genere".



Il crimine agli albori del cinema!
Cominciamo dalla più coinvolgente, interessante, particolare. Insomma, è la mia preferita: Cinéma premiers crimes [Cinema primi crimini]. Dal 17 aprile al 2 agosto 2015. Alle origini della storia del cinema, viene ripercorsa l'attrazione fatale della Settima arte in Francia per i fatti di cronaca più eclatanti e cruenti, il mistero, i (fascinosi) fuorilegge, le azioni criminose, le indagini dei primi investigatori dello schermo e così via. Troverete filmati, fotografie, documenti, oggetti, ecc. e degli straordinari, colorati ed enormi manifesti dell'epoca. Inoltre, la sede (la scenografia all'interno della mostra è pure suggestiva) è nel Marais, zona gradevolissima. Galerie des bibliothèques de la Ville de Paris (Paris 4e). Métro Saint Paul. Vi segnalo che il giovedì, dalle 18 alle 21, l'ingresso è gratuito. Ma trovate tutte le informazioni qui: Cinéma premiers crimes

 


Lumière
Passiamo a una sede più nota e prestigiosa: il Grand Palais, che ospita una mostra organizzata dall'Institut Lumière: Lumière! Le cinéma inventé [Lumière! Il cinema inventato]. Dal 27 marzo al 15 giugno 2015. Il materiale esposto è variegato e in gran parte inedito. Si festeggiano i 120 anni dell'invenzione del cinematografo. Potete informarvi qui:  Lumière! Le cinéma inventé

La Sortie de l'usine Lumière à Lyon, 1895.

Gaumont
Anche Gaumont, la nota, storica casa di produzione francese celebra le sue prime 120 primavere. Con un'esposizione intitolata 120 ans de cinéma. Gaumont, depuis que le cinéma existe [120 anni di cinema. Gaumont, da quando esiste il cinema]. Quel po' celebrativa, ma quale impresa non festeggerebbe un traguardo così? Dal 15 aprile al 5 agosto 2015. L'ingresso è gratuito (ci sono anche delle proiezioni, a pagamento) e la sede particolare, il 104 Paris. Potete saperne di più qui: Gaumont






Antonioni
Per chiudere, andiamo alla Cinémathèque française, che ha da poco inaugurato una mostra dedicata a Michelangelo Antonioni. Aux origines du pop. Cinéma/Photographie/Mode [M.A. Alle origini del pop. Cinema/Fotografia/Moda]. Si tratta in realtà della stessa esposizione inaugurata al Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 2013. Ma chi non l'avesse vista, potrà recuperare, dal 9 aprile al 19 luglio 2015. Per informazioni: Michelangelo Antonioni



(Di P.)

Buona Festa della Liberazione



Buon settantesimo anniversario della liberazione dell'Italia.
E buon onomastico a tutti i Marco!

mercoledì 1 aprile 2015

Triste, banale, brutto

In questi giorni è uscito il nuovo numero di una rivista francese per uomini (?), che già dal nome fa capire che si tratta di una testata molto creativa e che certo non ha bisogno di copiare nulla da nessuno: Lui (che in francese è il maschile di "elle", cioè Elle).
Viviamo ancora in una società libera in cui fondare una rivista è permesso a chiunque, non è questo il punto. Il punto è l'ultima copertina e la persona che vi appare. Si tratta di una foto dell'attrice Virginie Ledoyen. 
Non è Nicole Kidman, ma nemmeno l'ultima arrivata. Ha cominciato a comparire al cinema verso l'inizio degli anni Novanta, vanta una carriera internazionale e ruoli che spaziano dal film d'autore al cinema di genere. Qualche titolo: L'Eau froide (1994) di Olivier Assayas, Il buio nella mente (1995) di Claude Chabrol, La figlia di un soldato non piange mai (1998) di James Ivory, The Beach (2000) di Danny Boyle, 8 donne e un mistero (2002) di François Ozon. Esce ogni anno con uno o due film e in Francia è senz'altro una celebrità, oltre che un'attrice che lavora. La signora non ha un fisico straordinario, ma possiede un volto molto bello e fotogenico e non ha ancora toccato la quarantina, perciò, se è quello il problema, può rilassarsi, perché potrà tranquillamente interpretare delle trentenni ancora per altri dieci anni.
Ebbene, nonostante tutto ciò, ha pensato di farsi fotografare sullo sfondo di una scenografia porno-chic-kitsch (profusione di dorature, di tappeti, di broccati, ecc.) in posa frontale, abbondantemente e pesantemente truccata, seduta con le gambe aperte, naturalmente seminuda, mentre con le mani tiene davanti a sé - a sé e alle parti intime - un... gatto. 
Che poi è una gatta. E a chi il francese lo conosce lascio il piacere di assaporare la finezza, l'originalità e la sofisticazione dell'ardita metafora. Mentre a chi non lo conosce lascio il privilegio invidiabile di ignorare la suddetta. 
Io la foto e il suo offensivo contenuto (per le attrici, per le donne, per gli uomini - veri - e perfino per i gatti) non li pubblico. Andateveli a vedere, se lo desiderate. Non sarà difficile trovarli in rete.
Tenevo a denunciare - sì, denunciare - un'operazione che è triste, banale, brutta da capo a piedi. Tutto è scadente in quell'immagine. Non so chi l'abbia scattata, ma persino la qualità della foto è mediocre. E Madame Ledoyen è ridicola, grottesca. patetica.
Mi sento offesa personalmente da tanta bruttezza e mancanza di gusto, ma soprattutto dal fatto che un'attrice (?), che un lavoro e una carriera li ha, debba abbassarsi a tali livelli per un'operazione promozionale che è - nel contenuto e nella forma - un insulto alla dignità della sua professione e di tutte le donne e degli uomini intelligenti, liberi e perfettamente consapevoli che il cattivo gusto, l'erotismo posticcio e lesivo dell'immagine della donna non sono né divertenti né eccitanti né interessanti. 
Ho stabilito di non andare più a vedere nessun film con Virginie Ledoyen. Vi invito a fare lo stesso.

(Di P.)